domenica 10 aprile 2016

Le Recensioni di Adriana Pasetto - Ho sposato una vegana


                               Giustificazioni: 
1. ho letto questo libro sapendo a cosa andavo incontro, avevo letto alcune recensioni e piccoli stralci; 

2. ho deciso di leggerlo comunque perché era ormai lì, era sera tarda e non avevo voglia di iniziare un libro più impegnativo. 

Premesse: 
1. Conosco persone vegetariane e vegane - alcune delle quali sono anche parenti stretti a cui riservo buona parte del mio affetto - e voglio difenderle a priori, perché almeno loro - nel vasto universo - sono persone normali ed equilibrate e non mi fanno sentire in colpa ogni volta che mangio qualcosa di simile ad un animale. Apprezzo chi riesce ad eliminare dalla sua alimentazione cose che per me sono fondamentali, perché io mangio bacon un giorno sì e l'altro pure. Credo realmente che un'alimentazione almeno vegetariana sia più salutare - convinzione personale, senza voler fare polemiche o simili - ma io proprio non posso farcela. Comprendo molto meno quel sottobosco misto di fruttariani, crudisti, igienisti e respiriani (si chiamano così?), perché tutto va bene finché non si diventa ossessivi - tra l'altro la cosa degli igienisti, nonostante abbia cercato informazioni ancora non mi è chiarissima. 

2. Non tutti i vegani sono pazzi, non tutti sono dei 'nazivegani', come quello che preferisce sua madre muoia, per intenderci, anche se il web è ormai popolato da certi personaggi niente male. Detto ciò, questo libro racconta di una 'naziveganacrudistasalutista' e non saprei neanche bene come definirla. Perché lei sì, lei è pazza. Non perché vegana ma perché in grado di brucare - e intendo realmente brucare - dell'erba da un vaso per non perdere certe proprietà. Insomma, anche mia madre mangia molta insalata e la mangia con gusto, spesso le dico che la lascerò brucare in un prato ma se la vedessi brucare da un vaso probabilmente la porterei subito da uno psichiatra. 

- Ma tu lo sai che dopo la doccia è sbagliato asciugarsi? Bisogna lasciar respirare le cellule e lasciare che l'acqua evapori da sola. 

(Certo, se vivi in Brasile potrebbe anche essere fattibile, se vivi in Svezia un po' meno, aggiungo io).
La protagonista di questo libro esiste, è la moglie dello scrittore/sceneggiatore/regista Brizzi, non è un personaggio di fantasia, E' una donna che al primo appuntamento ha salutato il suo prossimo marito dicendogli che sarebbe morto presto, è una donna che ha preteso che il marito chiamasse la Protezione Animali Esotici perché un gatto aveva attaccato una lucertola. 

- Sai, mi piaci davvero tanto...peccato che morirai presto! 

E potrei continuare così a lungo ma dovrei svelarvi veramente troppo, e magari qualcuno ha questo libro sul comodino. Insomma, se l'intento di Brizzi era farci ridere direi che è miseramente fallito: due o tre episodi strappano anche un sorriso ma per il resto il lettore si chiede solo 'a quando il TSO?'. La cosa peggiore, forse, è che lui, Brizzi, all'inizio del libro ci spiega che ha accettato certe cose all'inizio della relazione perché lei era veramente 'supercalifragili' mega gnocca, e ci chiede anche di cercarla sul web. Non ha detto che era intelligente, simpatica o che altro, solo che era bella. 

- La trovai proprio in terrazza. Era inginocchiata a terra, china su un vaso e brucava allegramente dell'erba. 

Avete letto bene. Brucava. Perché l'autore ha voluto scrivere tutto ciò? Me lo sono chiesta. Più volte. Ho pensato che volesse dare un'immagine migliore di sua moglie - una che se ti vede mangiare un kebab te lo strappa dalle mani e te lo butta via (ma non l'hanno mai menata?) - ma assolutamente non c'è riuscito. Quindi sono arrivata alla conclusione che abbia scritto questo libro solo ed esclusivamente per chiederci AIUTO. Sta cercando qualcuno che lo liberi. Non c'è altra possibilità. 

- Cioè tu preferisci essere tradita che trovare del formaggio nel frigo? 
- Ma certo! Non che mi faccia piacere, ma almeno quella è un'attività fisica che produce endorfine, riattiva la circolazione e migliora l'umore. Lo sai che ci tengo alla tua salute. 

Poco più di un centinaio di pagine di aneddoti simili a quelli sopra citati, escludendo qualche viaggio con frullatore in valigia e via dicendo. Poco più di un centinaio di pagine per comprendere che il titolo originale di questo libro dovrebbe essere 'Ho sposato una pazza'.

3 commenti:

  1. AH AH AH! HO letto anch'io questo libro e alla fine ero nervosa come una puerpera dopo 48 ore di travaglio. Claudia è un personaggio folle, assurdo, di stampo nazista, ma che considera la colazione al bar un'abitudine capitalista. Lui è un poveretto che per una scopatina è disposto a farsi gli esami del sangue all'alba per sventolarli sotto il naso di lei, due ore dopo. Che triste immagine dell'universo vegano emerge da queste pagine! Grazie a Dio, non sono tutti così.

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  2. Non ricordo il viaggio in valigia con il frullatore. Non avevano messo dentro non quanti chili di riso, perché Claudia non era certa di trovare del buon riso, in Asia (!!!!!!!!)? E lui, ridotto peggio di Fantozzi, era stato fermato alla dogana e incarcerato con l'accusa di contrabbando? :D :D :D

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    1. In quella stessa situazione, prima del riso, viene messo in valigia il frullatore frullatutto di cui ho volutamente dimenticato il nome. Insomma, chi non porta un frullatore in Thailandia?

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